Quando l’abbronzatura svanisce, le macchie restano.
L’abbronzatura regala spesso un aspetto più luminoso e uniforme, capace di valorizzare la pelle e farci sentire meglio con noi stessi. Ma non sempre il sole lascia solo ricordi positivi: a distanza di settimane, o anche di mesi, possono comparire macchie cutanee che rendono l’incarnato meno omogeneo.
Perché dopo l’abbronzatura compaiono le macchie?
Quando ci esponiamo al sole, i melanociti – le cellule che producono melanina – lavorano a pieno ritmo per difendere la pelle dai raggi UV. È questo processo a donarci il colorito dorato che tanto piace.
A volte, però, la produzione di melanina non è uniforme: si creano accumuli in alcune zone, con il risultato di piccole discromie o chiazze più scure rispetto al resto della pelle.
Queste macchie post-abbronzatura possono manifestarsi soprattutto su:
- viso
- décolleté
- mani e avambracci
ovvero le aree più esposte alla luce solare. Le macchie solari non indicano necessariamente un problema di salute, ma rappresentano un segno visibile del “ricordo” lasciato dai raggi UV sulla pelle.
Per molte persone sono vissute come un inestetismo fastidioso, perché alterano l’uniformità del colorito.
I fattori che favoriscono le macchie
Non tutti sviluppano discromie con la stessa facilità:
- fototipo chiaro → più soggetto a iperpigmentazioni
- esposizione intensa e frequente al sole
- cambiamenti ormonali (gravidanza, menopausa)
- età → con il tempo la pelle diventa più predisposta a macchie permanenti
Un segnale da ascoltare
Le macchie post-abbronzatura sono, in fondo, un messaggio della pelle: ci ricordano che i raggi solari hanno un impatto profondo, anche se visibile solo dopo qualche tempo.
Capire perché compaiono è il primo passo per imparare a prendersi cura della pelle nel modo giusto e, quando necessario, scegliere trattamenti specifici in grado di uniformare l’incarnato.